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Rock ‘n' Roll Riders15/09/2008 - 12.26 SAVONA
Viaggio su bicilette custom attraverso la Terra del fuoco. I protagonisti si lanceranno alla conquista delle lande sconfinate della Patagonia Sabato 19 settembre, partirà la giovane spedizione savonese del progetto Rock ‘n’ Roll Riders, viaggio su biciclette custom attraverso la Terra del Fuoco per realizzare un video documentario che avrà per tema la spedizione attraverso un territorio significativo per la storia delle esplorazioni. Sono sei giovani savonesi i protagonisti del progetto. Si tratta di Gabriele “mrCorto” Resmini (rocker, protagonista), Giovanni “Ianni” Quadrelli (capo scout, protagonista), Luca “Luther” Patrone (studente, protagonista), Mauro “Panic” Panichella (fotografo, regista, direttore fotografia), Riccardo “Tanazza” Viola (regista, operatore, direttore fotografia) e Giordano “Jops” Ravera (regista, operatore). I protagonisti si lanceranno alla conquista delle lande sconfinate della Patagonia, con un mezzo al di fuori dell’ordinario: una bicicletta custom. Un' avventura vissuta in “stile rock'n'roll”, dove ai momenti di pura profondità spirituale si mescolano momenti divertenti e documentaristici. Il viaggio ha il significato di portare l’essere umano a confrontarsi con gli spazi immensi che offre il punto più meridionale del pianeta, dirupi e picchi montuosi coperti da piccoli ghiacciai e valli ammantate di brughiere rosso-oro, seguendo i passi del grande scrittore Bruce Chatwin. I riders atterreranno all’aeroporto internazionale di Buenos Aires. Nella capitale argentina verrà sviluppata la prima parte del video, caratterizzata dagli imponenti scenari metropolitani. Da qui inizierà il viaggio, a bordo di un piccolo motorhome per la città di Rio Grande alla conquista della Patagonia (distanza stimata 3070 km). Una terra che i protagonisti cercheranno di conquistare con il solo ausilio della loro improbabile bicicletta, percorrendo 270 km della Ruta Nacional 3, nel tratto compreso fra le città di Rio Grande e Ushuaia, in puro stile on the road tra strade asfaltate e sterrati. Costeggeranno il Lago Fagnano,una grande distesa d’acqua nel mezzo della regione, attraverseranno il piccolo villaggio di Tolhuin e il sublime Lago Escondido, dove le colline cadono a picco nelle profondità delle sue acque. Piccole deviazioni sulla strada principale comprenderanno la Estancia Viamonte e la Estancia Harberton fino a spingersi ancora più a sud; attraversando il Canal Beagle approderanno nell’Isla Navarino, una terra caratterizzata dalle sconfinate foreste australi, fino ad arrivare a raggiungere il vero obiettivo di quest’impresa, l’ultimo lembo di terra, la “fin del mundo”, Capo Horn. L’impresa sarà filmata da due telecamere ad alta definizione, con mezzi di stabilizzazione delle riprese ( steadycam, crane ), e strumenti di acquisizione audio. La partenza è prevista il giorno 19 settembre e il ritorno il giorno 12 Ottobre, così da sfruttare le condizioni climatiche favorevoli del luogo, attraversato da fortissimi venti e contraddistinto da bassissime temperature. Contenuti: il video conterrà diversi momenti del viaggio: La preparazione: Seguiremo i nostri Riders lungo alcuni dei momenti più divertenti, sfiancanti ed emozionanti della preparazione; i primi chilometri di allenamento in Italia con le bici che li accompagneranno in Argentina, le visite mediche specifiche e l’organizzazione logistica, creandone una sorta di anteprima del video. La partenza: Il 19 settembre 2008 fuori dall’aeroporto di Milano Linate, verrà organizzato un incontro augurale, con amici, sostenitori e sponsor, seguito direttamente dalla redazione di Metro, che ne realizzerà l’articolo d’esordio. L’avventura: All’arrivo in terra argentina i nostri eroi passeranno i primi due giorni nella capitale, dove tra la fatidica ricerca dell’Elvis Presley settantenne che ogni vero rocker crede ancora in vita e l’ultima organizzazione logistica, verrà girata la parte urbana del video, che aprirà ufficialmente l’avventura. Successivamente, a bordo del loro piccolo camper, i Riders si inoltreranno nell’avventura vera e propria, la sconfinata e ostile Patagonia. La carovana muoverà in direzione Rio Grande e una volta raggiunta la cittadina, inizierà il percorso ciclistico; i tre registi/operatori seguiranno i Riders cogliendo ogni istante delle loro giornate, dalla sveglia alla tarda notte. Ogni sera all’arrivo della tappa giornaliera, verrà caricata sul blog la foto del giorno e il “diario di bordo”, un mix tra visionari racconti alla Andrea Pazienza e descrizioni narrative. I protagonisti dialogheranno in video con lo spettatore e racconteranno le proprie riflessioni e le emozioni, sia durante i momenti del viaggio, sia durante le soste per dormire, mangiare, visitare luoghi. Sul finire del percorso, è previsto l'obbiettivo finale della spedizione: l’incontro con l’ultima discendente della popolazione indigena fuegina. ============= Bell'avventura ![]() ![]() ![]()
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America/ I giovani non studiano? Paghiamoli per presentarsi in classe. Ecco la proposta degli americani
Giovedí 18.09.2008 11:21 Negli Stati Uniti, lo saprete, l'insegnante lavora per il Comune, con il quale ha un contratto di solito biennale per una cifra concordata tra le due parti. Ha senso se pensate che ci sono 50 Stati,oltre 300 milioni di abitanti e ogni Stato funziona indipendentemente dall'altro ma soprattutto da Washington.Quindi i problemi scolastici appartengono ai municipi. Bisogna dire che negli ultimi anni le scuole statunitensi sono scivolate in basso. Ci sono stati addirittura casi di studenti che hanno picchiato gli insegnanti con mazze da baseball. A New York come nel Texas e in Arizona. I ragazzi (quasi tutti) oggi semplicemente non studiano, presi come sono dalle smorfie di Britney Spears,dall'alcool e dalla droga. E' una caduta libera senza che il paracadute si apra.Tempo fa hanno chiesto agli studenti della quarta elementare di Denver:chi ha scoperto l'America? Le risposte,tutte sbagliate,hanno incluso Muhammad Ali,Elvis Presley e Madonna. Così, una signora del gruppo attivista sull'istruzione, Paulette Wiley, nello Stato dell'Iowa,ha detto:basta,bisogna fare qualcosa. Allora ha convocato i genitori della scuola di Des Moines, nell'Iowa, e ha presentato loro un progetto:dare 25 dollari ai ragazzi che almeno si presentano in classe. "Dieci dollari non è dignitoso - ha pensato la Wiley -trenta sarebbero troppi.Venticinque dollari sembra la cifra più appropriata". Durante il meeting, è successo di tutto, ma alla fine si sono visti molti occhi lucidi anche degli uomini presenti. Quasi tutti hanno ammesso che i loro figlioli non amano studiare, sono indolenti, bevono liquori con gli amici e usano droghe. Nessuno ha suggerito di cercare di calmare un po' le cose magari mollando alcuni ceffoni ai giovani. Per gli americani i giovani non si puniscono con qualche sberla, bisogna invece parlargli e tentare di convincerli con le buone. Ma funziona? Comunque l'idea della Wiley e del suo gruppo non è malvagia. Diciamo che si tratta di una idea proprio "americana". La donna ha pensato di avviare questo progetto in un grosso quartiere popolato di negri. "I ragazzi di colore non amano studiare" ha dichiarato la signora Wiley.E' una generalizzazione tipica dei giorni d'oggi in questa nazione.Non tutti i ragazzi di colore non amano studiare,cosi' come non tutti i ragazzi bianchi sono geni a scuola. Il programma chiede ai genitori di firmare una lettera nella quale si conviene che saranno in classe almeno 4 volte in un anno scolastico; di frequentare conference genitori-insegnanti e infine di supervisionare i ragazzi mentre fanno i compiti a casa. "Dobbiamo eliminare le carte da gioco dalle case - ha detto la Wiley -Abbassare il volume della radio mentre si studia;spegnere il televisore ed essere vicini ai figli mentre studiano". Sempre che il padre non abbia il turno di lavoro notturno e la madre non debba lavare e stirare chili e chili di camicie e mutande di gente che la paga. Non tutti sono d'accordo che pagare gli studenti sia la soluzione del problema,perchè..."deprezza il processo di apprendimento". Tuttavia il 60% degli alunni della quarta elementare di Des Moines non riescono a leggere dal libro assegnato a quella classe. Ma chi dà il denaro per portare avanti questo ambizioso progetto? Ebbene,la provincia ha già stanziarto 20 mila dollari e ci saranno aiuti anche da parte degli industriali della zona. Ora esiste la possibilità che l'idea arrivi anche a New York,o a Chicago o a Los Angeles, le vere metropoli di questa nazione,con milioni e milioni di studenti. Se sara' cosi'ne vedrete delle belle. Benny Manocchia |
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